lunedì 22 agosto 2016

Della cortesia di Dio o "Fratelli briganti!" (e nel '200 i briganti non erano mammolette)

"In un romitorio di frati posto sopra Borgo San Sepolcro, venivano ogni tanto dei briganti a chiedere il pane. Costoro stavano nascosti nelle grandi selve di quella contrada e talvolta uscivano fuori sulla strada e sui sentieri a depredare i passanti.
Per questo motivo, alcuni frati di quel luogo sostenev ano: 'Non è bene dar loro l'elemosina, visto che sono dei ladroni che fanno tanto male alla gente'. Altri, consoderando che i briganti chiedevano umilmente, spinti da grave necessità, davano loro qualche volta del pane, sempre esortandoli a convertirsi e fare penitenza.

Briganti del Cilento, 1861

Frattanto il beato Francesco venne in quel luogo e i frati gli esposero il problema, se cioè dovessero dare il pane ai briganti oppure no. E disse loro il beato Francesco: 'Se farete come vi dirò confido che guadagnerete le loro anime.'

E aggiunse: 'Andate, procuratevi del buon pane e del buon vino, portateli a loro nei boschi dove sapete che si trovano e chiamateli gridando: - Fratelli briganti, venite da noi! Siamo i frati e vi portiamo pane buono e buon vino. - Essi verranno subito da voi. Allora voi stendete per terra una tovaglia, vi disporrete sopra il pane e il vino, e li servirete con umiltà e allegria, finché abbiano mangiato. Dopo il pasto annunciate loro le parole del Signore e alla fine fate loro questa prima richiesta per amore di Dio: che vi promettano di non percuotere nessuno e di non fare del male ad alcuno nella persona. Poiché se domandate tutte le cose in una volta sola, non vi daranno ascolto; invece, vinti dall'umiltà e dalla carità che dimostrerete loro, ve lo prometteranno.

Un altro giorno, grati della buona promessa che vi hanno fatto, procurate di aggiungere al pane e al vino anche uova e cacio; portate tutto a loro e serviteli, finché abbiano mangiato. Dopo il pasto direte loro: - Ma perché state in questi posti tutto il giorno, a morire di fame, e a sopportare tanti disagu, facendo tanto male con il pensiero e con le azioni, a causa delle quali perdete le vostre anime, se non vi converitrete al Signore? È meglio che serv iate il Signore, e Lui vi darà in questa vita le cose necessarie al corpo e alla fine salverà le vostre anime -. Allora il Signore nella sua misericordia li ispirerà a ravvedersi grazie alla vostra umiltà e alla carità che avrete loro mostrato."

Da Francesco e il Sultano di Gwenolé Jeusset, Jaca Book 2016, pag. 37