venerdì 23 ottobre 2020

Armenia, preghiera per un piccolo grande popolo

 grazie a Maurizio per la segnalazione.

«La lunga sofferenza della piccola-grande Armenia»

Corriere della Sera 15 Ottobre 2020

La piccola-grande Armenia sta ancora soffrendo. Piccola per il territorio, grande per storia, cultura, fede, martirio. È uno stato ridimensionato, schiacciato dagli interessi turchi che alimentano le rivendicazioni degli Azeri nel Nagorno-Karabakh. All’inizio del secolo passato il popolo armeno ha sofferto a causa di un tremendo progetto turco che mirava al suo annientamento totale. Fu un genocidio, consumato dall’Impero ottomano, costato 1,5 milioni di morti e centinaia di migliaia di profughi, attraverso sofferenze indicibili documentate ormai anche dagli storici e dalla grande letteratura. Penso fra tutti ai «40 giorni del Mussa Dagh» di Franz Werfel e a «La masseria delle allodole» di Antonia Arslan. La Turchia, erede di quell’Impero, non ha mai riconosciuto quei delitti e solo di recente si sono levate da parte di alcuni Paesi occidentali voci di vicinanza. In questi giorni sono in corso trattative che speriamo possano portare al riaffermarsi della pace. Qualcosa l’Europa e l’Occidente hanno detto. Ma troppo debole è il loro grido. L’Europa, in questi ultimi decenni, ha concepito se stessa prevalentemente in termini di denaro e di mercato, marginalizzando la grandezza della propria storia, fede e cultura. Non è in grado di esprimersi a una voce sola a causa di interessi ed equilibri che diventano così il criterio prevalente del proprio sguardo sul mondo. A breve andare questa miopia andrà a discapito di un rafforzamento dei vincoli tra i popoli dell’Europa stessa. Come cittadino italiano e vescovo della Chiesa cattolica desidero invitare tutti a riflessione e preghiera in difesa di un popolo fratello che rappresenta per tutti noi un esempio di resistenza al sopruso della forza attraverso la consapevolezza della propria cultura e della propria tradizione.

 Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia






mercoledì 12 agosto 2020

Meeting per l'amicizia fra i popoli - 2020 Special edition a Bellinzona

Parrocchia cattolica Cristo redentore dell’uomo 
 Via Trezzini 13 – 6500 Bellinzona



A causa della pandemia di Covid-19, gli organizzatori devono poter tracciare le presenze. 
Per assicurarsi un biglietto d'ingresso gratuito occorre cliccare l'evento e prenotare lasciando il proprio recapito e-mail

 

martedì 18 agosto 2020

“Il sogno di un uomo ridicolo” di Fëdor Dostoevskij

alle 22:00

 

mercoledì 19 agosto 2020

Joseph Weiler "Privi di meraviglia restiamo sordi al sublime"

alle 19:00

Pizza, musica e visita delle mostre del Meeting

alle 20:30

Una stagione da ricordare: i cantautori italiani 

Omaggio agli 80 anni di Francesco Guccini

alle 22:00

 

giovedì 20 agosto 2020

Mostre, mostre, mostre

alle 19:30

Julian Carron "Da dove nasce la speranza"

alle 21:00

Ludwig van Beethoven - Concerto per pianoforte “La tempesta” e “Gli addii”

alle 22:00

 

venerdì 21 agosto 2020

Essere viventi. I virus nella storia della vita sulla terra

alle 19:30

Scott F. Gilbert "La meraviglia dell’interdipendenza"

alle 21:00

 

sabato 22 agosto 2020

Webinar sulla mostra "Essere viventi" con il Prof. Mauro Ceroni

alle 18:00

Tra possibile e impossibile: il fascino della fantascienza

alle 20:30

Enjoy the Meeting - concerto e festa

alle 22:00

 

domenica 23 agosto 2020

Santa Messa della domenica nella Chiesa di Cristo redentore dell’uomo

alle 10:30

Sperare quando tutto sembra impossibile. Testimonianze dal mondo

alle 19:00





 

lunedì 17 febbraio 2020

Concerto con gli Uffici della Setimana - a Melide l'8 marzo alle 17:00

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

CONCERTO A MELIDE - 8 MARZO 2020 - ore 17:00
GLI UFFICI VESPERTINI E ALTRI UFFICI DELLA SETTIMANA SANTA NELLA BASILICA DEL SANTO SEPOLCRO A GERUSALEMME
Nella Chiesa parrocchiale il concerto 
"Hic Mors et Vita Conflixere" in occasione della Quaresima 2020



Melide, domenica 8 marzo 2020, Chiesa parrocchiale, ore 17:00  -  In occasione della Quaresima 2020, Melide accoglie il concerto "Hic Mors et Vita conflixere" -  un estratto degli Uffici Vespertini e altri Uffici della Settimana Santa nella Basilica del Santo Sepolcro, Gerusalemme. Lo eseguirà il Coro San Bartolomeo (Brugherio, MI, I) diretto dal M° Raffaele Deluca, che nel 2018 ha partecipato alle liturgie dela Settimana Santa con il Coro della Custodia di Terra Santa, e nel 2019 si è esibito nella basilica inferiore di San Francesco in Assisi (I) con lo stesso programma.
Fin dai primi secoli della Cristianità, il Santo Sepolcro ha avuto una liturgia propria, soprattutto nei giorni della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù Cristo, Signore nostro. In  occasione della riforma liturgica per la Settimana Santa, messa in opera da Papa Pio XII, il liturgista della Custodia di Terra Santa, P. Enrique Bermejo, ofm, dopo un lungo e minuzioso lavoro di ricerca, ha proposto   una liturgia rinnovata basata sui riti che nei primi secoli erano praticati negli "ipsissimi loci", nella stessa Basilica del Santo Sepolcro. E' stato sostenuto a livello musicale da P. Armando Pierucci, ofm, organista del Santo Sepolcro dal 1988 al 2014, e anche fondatore dell'Istituto di Musica Magnificat, Gerusalemme. Il loro lavoro ha considerato anche la secolare presenza al Santo Sepolcro di Comunità Cristiane, Ortodosse e Cattoliche, e l'esigenza di celebrazioni cui tutta l'Assemblea possa partecipare consapevolmente e attivamente. Così sono stati impostati e proposti l'insieme delle letture, dei canti e dei simboli, con cui, nei pomeriggi del Mercoledì Santo, Giovedì Santo e Venerdi Santo, e nella Notte del Sabato Santo, vengono oggi ricordati e rivissuti gli eventi pasquali nello stesso Luogo e nelle stesse ore del loro accadimento.  Di queste liturgie il concerto "Hic Mors et Vita Conflixere" - nominato secondo il grande inno pasquale della liturgia latina -  ci propone un estratto. Trattasi di un vero percorso spirituale attraverso i giorni della Settimana Santa. Le grandi melodie della tradizione gregoriana inquadrano armoniosamente composizioni nuove polifoniche, profondamente ispirate, mentre l'Assemblea è sempre di nuovo invitata ad entrare in comunione con la Chiesa celeste, partecipando nella liturgia al canto di lode perpetuo angelico.
Queste proposte che la liturgia di Gerusalemme formula, ovvero una piena integrazione della tradizione secolare, senza rinunciare ad introdurre elementi contemporanei di alta qualità musicale e di profondo ancoraggio spirituale, in verità sono anche proposte alla Chiesa di oggi. La Fondazione Laus Plena, che sponsorizza il concerto, lavora su tali temi, oltre che operare per la salvaguardia di tradizioni musicali cristiane in pericolo di scomparire, in particolare quelle orientali, rimaste più vicine ai Padri della Chiesa. L'ingresso al concerto è libero. Le offerte che verranno raccolte saranno devolute a favore delle attività della Fondazione.