giovedì 29 dicembre 2016

Per credere, è necessario saper vedere con gli occhi della fede; sono solo stelle, che tutti possono vedere, ma per Abramo devono diventare il segno della fedeltà di Dio. [...] Se anche a noi rimane come unica possibilità quella di guardare le stelle, allora è tempo di fidarci di Dio. Non c’è cosa più bella. La speranza non delude. Grazie.


Speranza cristiana - 4. Abramo, padre nella fede e nella speranza 

Cari fratelli e sorelle, buongiorno! 
San Paolo, nella Lettera ai Romani, ci ricorda la grande figura di Abramo, per indicarci la via della fede e della speranza. Di lui l’apostolo scrive: «Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli» (Rm 4,18); “saldo nella speranza contro ogni speranza”. Questo concetto è forte: anche quando non c’è speranza, io spero. È così il nostro padre Abramo. San Paolo si sta riferendo alla fede con cui Abramo credette alla parola di Dio che gli prometteva un figlio. Ma era davvero un fidarsi sperando “contro ogni speranza”, tanto era inverosimile quello che il Signore gli stava annunciando, perché egli era anziano - aveva quasi cento anni - e sua moglie era sterile. Non ci è riuscita! Ma lo ha detto Dio, e lui credette. Non c’era speranza umana perché lui era anziano e la moglie sterile: e lui credette. Confidando in questa promessa, Abramo si mette in cammino, accetta di lasciare la sua terra e diventare straniero, sperando in questo “impossibile” figlio che Dio avrebbe dovuto donargli nonostante il grembo di Sara fosse ormai come morto. 

Abramo crede, la sua fede si apre a una speranza in apparenza irragionevole; essa è la capacità di andare al di là dei ragionamenti umani, della saggezza e della prudenza del mondo, al di là di ciò che è normalmente ritenuto buonsenso, per credere nell’impossibile. La speranza apre nuovi orizzonti, rende capaci di sognare ciò che non è neppure immaginabile. La speranza fa entrare nel buio di un futuro incerto per camminare nella luce. È bella la virtù della speranza; ci dà tanta forza per camminare nella vita. Ma è un cammino difficile. E viene il momento, anche per Abramo, della crisi di sconforto. 

Si è fidato, ha lasciato la sua casa, la sua terra, i suoi amici, … Tutto. È partito, è arrivato nel paese che Dio gli aveva indicato, il tempo è passato. In quel tempo fare un viaggio così non era come oggi, con gli aerei - in poche ore si fa - ; ci volevano mesi, anni! Il tempo è passato, ma il figlio non viene, il grembo di Sara rimane chiuso nella sua sterilità. E Abramo, non dico che perda la pazienza, ma si lamenta con il Signore. Anche questo impariamo dal nostro padre Abramo: lamentarsi con il Signore è un modo di pregare. Alle volte sento, quando confesso: “Mi sono lamentato con il Signore …”, ed [io rispondo]: “Ma no! Lamentati, Lui è padre!”. E questo è un modo di pregare: lamentati con il Signore, questo è buono. Abramo si lamenta con il Signore dicendo: «“Signore Dio, […] io me ne vado senza figli e l’erede della mia casa è Elièzer di Damasco” (Elièzer era quello che reggeva tutte le cose). Soggiunse Abram: “Ecco, a me non hai dato discendenza e un mio servo sarà mio erede”. Ed ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: “Non sarà costui il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede”. Poi lo fa uscire fuori, lo condusse e gli disse: “Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle”; e soggiunse: “Tale sarà la tua discendenza”. 

E Abramo un’altra volta credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia» (Gen 15,2-6). La scena si svolge di notte, fuori è buio, ma anche nel cuore di Abramo c’è il buio della delusione, dello scoraggiamento, della difficoltà nel continuare a sperare in qualcosa di impossibile. Ormai il patriarca è troppo avanti negli anni, sembra non ci sia più tempo per un figlio, e sarà un servo a subentrare ereditando tutto. Abramo si sta rivolgendo al Signore, ma Dio, anche se è lì presente e parla con lui, è come se ormai si fosse allontanato, come se non avesse tenuto fede alla sua parola. Abramo si sente solo, è vecchio e stanco, la morte incombe. Come continuare a fidarsi? Eppure, già questo suo lamentarsi è una forma di fede, è una preghiera. Nonostante tutto, Abramo continua a credere in Dio e a sperare che qualcosa ancora potrebbe accadere. Altrimenti, perché interpellare il Signore, lagnarsi con Lui, richiamarlo alle sue promesse? 

La fede non è solo silenzio che tutto accetta senza replicare, la speranza non è certezza che ti mette al sicuro dal dubbio e dalla perplessità. Ma tante volte, la speranza è buio; ma è lì la speranza … che ti porta avanti. Fede è anche lottare con Dio, mostrargli la nostra amarezza, senza “pie” finzioni. “Mi sono arrabbiato con Dio e gli ho detto questo, questo, questo, …”. Ma Lui è padre, Lui ti ha capito: vai in pace! Bisogna avere questo coraggio! E questo è la speranza. E speranza è anche non avere paura di vedere la realtà per quello che è e accettarne le contraddizioni. 

Abramo dunque, nella fede, si rivolge a Dio perché lo aiuti a continuare a sperare. È curioso, non chiese un figlio. Chiese: “Aiutami a continuare a sperare”, la preghiera di avere speranza. E il Signore risponde insistendo con la sua inverosimile promessa: non sarà un servo l’erede, ma proprio un figlio, nato da Abramo, generato da lui. Niente è cambiato, da parte di Dio. Egli continua a ribadire quello che già aveva detto, e non offre appigli ad Abramo, per sentirsi rassicurato. 

La sua unica sicurezza è fidarsi della parola del Signore e continuare a sperare. E quel segno che Dio dona ad Abramo è una richiesta di continuare a credere e a sperare: «Guarda in cielo e conta le stelle […] Tale sarà la tua discendenza» (Gen 15,5). È ancora una promessa, è ancora qualcosa da aspettare per il futuro. Dio porta fuori Abramo dalla tenda, in realtà dalle sue visioni ristrette, e gli mostra le stelle. Per credere, è necessario saper vedere con gli occhi della fede; sono solo stelle, che tutti possono vedere, ma per Abramo devono diventare il segno della fedeltà di Dio. È questa la fede, questo il cammino della speranza che ognuno di noi deve percorrere. Se anche a noi rimane come unica possibilità quella di guardare le stelle, allora è tempo di fidarci di Dio. Non c’è cosa più bella. La speranza non delude. Grazie.


domenica 25 dicembre 2016

Quatri pastors che stavin atenz e pscolavin i siei armenz, mentre che ierin a pascolà si metin insime a favelà. E giustin pont a miezegnot...


...a svole un agnel giù dal ciel
e tutch diseven che l'è el Gabriel.
No stait a spaursi miei chas pastorut,
che us dei 'ncuntà une buile novele!
A l'è nasut il Redentor di tut il mond!
D'u la che l'e no lu saves
ma in t'une stalute lo chataris.
In t'une bribie su'n po' di fen
tremant di fred l'es quasi glacial
e 'l boi e l'asinel lo schaldin cu'l fiat.
Bon di bon an chare Signor
no sim vignut con tute umiltat
che nus mostrais chel frut che l'es fat!
O pastorut us vedelu culì
che grand Idio l'è l'mio char fi!


giovedì 22 dicembre 2016

Sto cambiando mestiere.

L'incontro con alcuni amici a Lugano mi ha fatto toccar con mano il fatto che la valutazione di quanto successo a BSI non si basa su dati di fatto ma su valutazioni giornalistiche. In realtà si è trattato di una pubblica esecuzione per delitti sanzionati dalla legge svizzera, come documenta il comunicato stampa della FINMA, l'autorità svizzera di vigilanza sulle banche.
La scelta del 24 maggio per pubblicare queste informazioni è dovuta al fatto che la MAS, l'autorità di vigilanza sulle banche di Singapore, aveva scelto di annunciare in questo giorno la decisione di ritirare la licenza bancaria a BSI nella sua giurisdizione: questo è il loro comunicato.

Ho visto passare almeno una transazione riferibile a questa vicenda: la redditività di un trust alle Bahamas era di 1 milione all'anno invece dei consueti 15-20'000 dollari. Non era mio compito indagare sulle ragioni di un simile scarto e siccome avevo partecipato al progetto con cui la banca si era dotata di un sistema informatico per poter vagliare le transzioni sospette, ero certa che anche questa era stata valutata. Avrei potuto chiedere ragione internamente di questa sproporzione, ma non l'ho fatto: mi occupavo dei numeri e non ho avuto la prontezza di spirito di rendermi conto che QUESTI numeri non avevano senso. Credo che si possa identificare la malattia che affligge l'attività finanziaria internazionale anche in questo. I numeri non hanno senso perché non hanno nessun rapporto con la realtà. Vivono di vita propria.

Io però sono stata ingannata perché l'accordo non era quello di organizzare il furto in grande stile. Perciò ho capito che dovevo cambiare lavoro.
Sono fortunata perché so per esperienza che la mia strada non dipende né da quello che faccio io, in bene o in male, né dalle circostanze favorevoli o avverse, ma da Dio.
Ida

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News

24 maggio 2016
Comunicato stampa

BSI viola gravemente le disposizioni in materia di riciclaggio di denaro

In ragione delle relazioni d’affari intrattenute e delle transazioni effettuate nell’ambito dell’affare di corruzione del fondo sovrano malese 1MDB, BSI SA ha violato gravemente le disposizioni legali in materia di riciclaggio di denaro e il requisito dell’irreprensibilità. È quanto è emerso dal procedimento di enforcement condotto dall’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari FINMA. Nel caso del fondo 1MDB, la banca ha effettuato, nell’arco di diversi anni, molteplici transazioni considerevoli finalizzate a scopi non trasparenti e, nonostante i sospetti manifesti, non ne ha accertato i retroscena. Oltre ad altri provvedimenti adottati, la FINMA confisca un importo di CHF 95 milioni. La FINMA avvia procedimenti di enforcement nei confronti di due ex funzionari della banca responsabili. Inoltre, la FINMA comunica di approvare l’integrale acquisizione di BSI da parte di EFG International, alla condizione che BSI venga completamente integrata e successivamente sciolta. Tale acquisizione va considerata positivamente, poiché offre alla clientela e al personale una prospettiva futura.
Nel 2015 la FINMA ha avviato un procedimento di enforcement nei confronti di BSI poiché sussistevano indizi di violazione delle disposizioni legali in materia di riciclaggio di denaro. Tali indizi erano correlati a relazioni d’affari intrattenute e a transazioni effettuate nel contesto del caso di corruzione afferente al fondo sovrano malese 1MDB. La FINMA ha esaminato numerose transazioni, i processi e l’organizzazione del sistema di controllo interno della banca. Il procedimento si è concluso nel maggio 2016. Contestualmente, la FINMA ha concluso un procedimento e ammonito BSI per la condotta assunta nel caso Petrobras. Nel contesto dei medesimi due casi, la FINMA ha svolto accertamenti presso oltre venti banche svizzere e avviato, inoltre, dei procedimenti nei confronti di sei di queste. 

1MDB: decisione consapevole del Management

Relativamente al caso 1MDB, il comportamento di BSI è stato particolarmente grave. Le relazioni d’affari correlate al fondo 1MDB sono state ripetutamente discusse dai vertici dirigenziali, in particolare anche dopo che la FINMA, già alla fine del 2013, aveva in maniera indubbia richiamato l’attenzione della banca sui gravi e molteplici rischi connessi a tali relazioni d’affari, ingiungendola a procedere a ulteriori accertamenti. Ciononostante, il consiglio di amministrazione e la direzione della banca hanno consapevolmente e reiteratamente deciso di continuare a intrattenere tali relazioni d’affari, molto attrattive dal punto di vista economico, senza che i numerosi ed evidenti indizi fossero adeguatamente chiariti e i rischi stessirilevati.  

BSI viola gli obblighi di diligenza nella lotta contro il riciclaggio di denaro

Nell’ambito del procedimento avviato nei confronti di BSI, la FINMA ha constatato gravi mancanze relative alla lotta contro il riciclaggio di denaro. Le ragioni sono un’insufficiente gestione del rischio e l’inefficacia del sistema di controllo interno. La FINMA ha constatato quanto segue.
  • Nel periodo compreso fra il 2011 e l’aprile 2015 sono state appurate gravi lacune nell’accertamento delle transazioni che comportano un rischio superiore, in particolare nelle relazioni d’affari con persone politicamente esposte (PEP). In questo contesto, l’origine dei valori patrimoniali non è stata sufficientemente chiarita e transazioni sospette dell’ordine di centinaia di milioni di dollari non sono state criticamente analizzate.
  • La banca ha ripetutamente, in maniera sistematica e per un arco di tempo prolungato violato l’obbligo di allestire la documentazione necessaria relativa alle transazioni che comportano un rischio superiore.
  • Nel contesto del caso 1MDB, la banca ha intrattenuto relazioni con diversi fondi sovrani esteri, i cui conti erano gestiti e contabilizzati a Singapore, ma anche in Svizzera. Si trattava del più grande e redditizio gruppo di clienti di BSI. Ciò si è conseguentemente riflesso sulla retribuzione dei collaboratori della banca coinvolti. 
  • Le commissioni applicate erano molto elevate rispetto alla media e non usuali sul mercato. I responsabili della banca non hanno analizzato criticamente per quale ragione dei fondi sovrani esteri chiedessero a un istituto specializzato nella clientela privata di eseguire dei servizi destinati a clienti istituzionali e, per questo, versassero delle commissioni eccessivamente elevate e non concluse alle condizioni prevalenti di mercato. 
  • La banca ha insufficientemente monitorato le relazioni da lei intrattenute con un gruppo di clienti con all’incirca 100 conti legati al caso 1MDB. All’interno del gruppo di clienti, come pure verso terzi, sono state effettuate una serie di transazioni senza che la banca avesse prima accertato sufficientemente i retroscena economici.
    • Così, per esempio, nel caso di un afflusso di fondi dell’ordine di USD 20 milioni, BSI si è accontentata della spiegazione addotta dal cliente, secondo cui si trattava di un “regalo”. In un altro caso, sono confluiti su un conto più di USD 98 milioni, senza che il retroscena economico fosse stato chiarito.
    • La banca ha effettuato transazioni in entrata e in uscita di entità comparabile, benché le spiegazioni e la documentazione contrattuale parzialmente fornite fossero in contrasto con lo scopo dell’impiego dei fondi addotto al momento dell’apertura del conto.
    • Spesso le transazioni sono state plausibilizzate in modo generico mediante contratti di prestito, anche se questi ultimi non fornivano una spiegazione esaustiva sui reali retroscena delle transazioni in questione.
    • Infine, sono spesso emersi chiari indizi di cosiddette transazioni di passaggio: in un caso, USD 20 milioni sono stati trasferiti internamente alla banca tra diversi conti, per poi essere riversati a favore di un istituto terzo. Questo tipo di transazioni sono decisamente a rischio sotto il  profilo del riciclaggio di denaro. Ciononostante, la banca ha omesso la documentazione e la plausibilizzazione dei retroscena oppure si è accontentata dell’indicazione che, nel quadro di tali relazioni d’affari, si trattava sempre del medesimo avente diritto economico oppure del fatto che tali transazioni venivano effettuate ”a fini contabili”. 
  • La banca ha effettuato a favore di fondi sovrani esteri transazioni di notevole entità, talvolta dell’ordine di centinaia di milioni, senza che i retroscena fossero stati preventivamente chiariti in maniera adeguata.
    • I mezzi del fondo sovrano sono stati molto spesso investiti tramite strutture intermedie appositamente costituite. BSI ha sostenuto la realizzazione di tali strutture intermedie volte a ottenere una maggiore confidenzialità nell’attività di investimento. Alla fine, BSI non era però più in grado di ricostruire come tali mezzi fossero stati impiegati.
    • Tale configurazione è stata in parte constatata e discussa internamente alla banca: già nel 2012 un collaboratore informò il suo superiore: “My team is implementing these transactions without really knowing what we are doing and why and I am uncomfortable with this. […] there should be a stronger governance process around all this.” A tale segnalazione interna non è stato tuttavia dato alcun seguito.
  • Il consulente alla clientela responsabile della gestione di tali relazioni ha dato nell’occhio a più riprese a causa del suo comportamento non cooperativo in questioni di compliance, in particolare per quanto riguarda gli accertamenti insufficienti svolti in merito alle transazioni. I superiori erano a conoscenza di questi fatti, tuttavia non hanno sostenuto l’unità Compliance, bensì il consulente alla clientela. Di conseguenza, il comportamento di quest’ultimo non ha avuto alcuna ripercussione, per esempio, sui bonus percepiti. Al contrario, egli era annoverato fra i collaboratori meglio retribuiti dell’istituto.  
  • Ai clienti importanti, che beneficiavano di una sorta di servizio clienti esclusivo, venivano concesse eccezioni alle disposizioni interne. I dirigenti erano al corrente dei fatti, tuttavia hanno omesso di esaminare adeguatamente tali eccezioni.
  • Complessivamente, nel periodo in oggetto, i dirigenti del gruppo BSI non hanno sorvegliato in modo adeguato la filiale di BSI a Singapore, nonostante il fatto che i contatti intrattenuti fossero stretti e frequenti e gli organi del gruppo facessero parte del consiglio di amministrazione della filiale.
Conclusioni: Alla luce di quanto esposto, la FINMA giunge alle seguenti conclusioni: le mancanze constatate costituiscono gravi violazioni degli obblighi legali di diligenza in materia di lotta contro il riciclaggio di denaro come pure gravi violazioni del principio di un’adeguata gestione del rischio e di un’adeguata organizzazione. BSI ha così gravemente violato i requisiti per la garanzia di un’attività irreprensibile. Infine, sino ai vertici dirigenziali è venuto meno l’atteggiamento critico necessario per riconoscere, limitare e monitorare i considerevoli rischi giuridici e di reputazione incorsi. 

La FINMA confisca gli utili e avvia procedimenti nei confronti di singole persone

Oltre alle misure volte al ripristino della situazione conforme, la FINMA adotta i seguenti provvedimenti:
  • Confisca degli utili indebitamente realizzati: la gestione in grave violazione delle disposizioni in materia di vigilanza delle relazioni della clientela ha consentito alla banca di applicare, per tutta la durata dell’inchiesta, commissioni elevate. La FINMA confisca gli utili indebitamente realizzati dell’ordine di CHF 95 milioni. Il denaro confiscato sarà devoluto alla Confederazione. 
  • Accertamento delle responsabilità individuali: la FINMA ha aperto nel maggio 2016 due procedimenti di enforcement nei confronti di due ex funzionari della banca. La FINMA vuole così esaminare il grado di conoscenza, il comportamento e la responsabilità individuale di entrambe gli ex manager in relazione alle violazioni di legge constatate. La FINMA si riserva la facoltà di avviare ulteriori procedimenti.

La FINMA approva la complessiva integrazione di BSI da parte di EFG a determinate condizioni

Contemporaneamente alla conclusione del procedimento, la FINMA approva la complessiva integrazione di BSI da parte di EFG International alla condizione che BSI, entro 12 mesi venga completamente integrata e successivamente sciolta. Nessuno dei garanti dell’irreprensibilità e dei manager di BSI responsabili delle violazioni commesse dalla banca potrà operare in analoghe funzioni in seno a EFG. La FINMA considera detta acquisizione positivamente, poiché la stessa offre alla clientela e al personale una prospettiva futura

Proficua collaborazione con le autorità svizzere ed estere

Le transazioni menzionate sono state effettuate tra banche di diversi paesi e hanno attraversato diversi continenti e piazze finanziarie. Per lo svolgimento delle indagini, la FINMA ha pertanto operato in stretto contatto con altre autorità estere. Particolarmente proficua è stata la cooperazione con l’autorità di vigilanza sui mercati finanziari singaporiana (Monetary Authority of Singapore MAS). Quest’ultima ha effettuato, parallelamente al procedimento condotto dalla FINMA, ispezioni in loco presso la filiale di BSI di Singapore, da cui sono emerse lacune di comparabile tenore nei controlli interni alla banca. La MAS ha informato sulla sua intenzione di procedere di ritirare la licenza bancaria per la filiale di BSI e di infliggere una multa dell’ordine di SGD 13 milioni (ca. CHF 9 milioni). In Svizzera, la FINMA ha coordinato le proprie inchieste con il Ministero pubblico della Confederazione. Quest’ultimo, dal canto suo, ha aperto un procedimento penale nel medesimo contesto contro BSI. 

La FINMA apprezza anche l’atteggiamento cooperativo dei nuovi organi di BSI nel corso delle indagini. 

Contatto

Tobias Lux, portavoce, tel. +41 (0)31 327 91 71, tobias.lux@finma.ch

venerdì 16 dicembre 2016

**** And I’ll tell it and think it and speak it and breathe it ***** **** And reflect it from the mountain so all souls can see it **** ******* Then I’ll stand on the ocean until I start sinkin’ ******* ******* But I’ll know my song well before I start singin’ ******* ****** And it’s a hard, it’s a hard, it’s a hard, it’s a hard ****** ************ It’s a hard rain’s a-gonna fall *****************


Bob Dylan-A Hard Rain's A-Gonna Fall (1964) von gillriser5

Oh, where have you been, my blue-eyed son?
Oh, where have you been, my darling young one?
I’ve stumbled on the side of twelve misty mountains
I’ve walked and I’ve crawled on six crooked highways
I’ve stepped in the middle of seven sad forests
I’ve been out in front of a dozen dead oceans
I’ve been ten thousand miles in the mouth of a graveyard
And it’s a hard, and it’s a hard, it’s a hard, and it’s a hard
And it’s a hard rain’s a-gonna fall

Oh, what did you see, my blue-eyed son?
Oh, what did you see, my darling young one?
I saw a newborn baby with wild wolves all around it
I saw a highway of diamonds with nobody on it
I saw a black branch with blood that kept drippin’
I saw a room full of men with their hammers a-bleedin’
I saw a white ladder all covered with water
I saw ten thousand talkers whose tongues were all broken
I saw guns and sharp swords in the hands of young children
And it’s a hard, and it’s a hard, it’s a hard, it’s a hard
And it’s a hard rain’s a-gonna fall

And what did you hear, my blue-eyed son?
And what did you hear, my darling young one?
I heard the sound of a thunder, it roared out a warnin’
Heard the roar of a wave that could drown the whole world
Heard one hundred drummers whose hands were a-blazin’
Heard ten thousand whisperin’ and nobody listenin’
Heard one person starve, I heard many people laughin’
Heard the song of a poet who died in the gutter
Heard the sound of a clown who cried in the alley
And it’s a hard, and it’s a hard, it’s a hard, it’s a hard
And it’s a hard rain’s a-gonna fall

Oh, who did you meet, my blue-eyed son?
Who did you meet, my darling young one?
I met a young child beside a dead pony
I met a white man who walked a black dog
I met a young woman whose body was burning
I met a young girl, she gave me a rainbow
I met one man who was wounded in love
I met another man who was wounded with hatred
And it’s a hard, it’s a hard, it’s a hard, it’s a hard
It’s a hard rain’s a-gonna fall

Oh, what’ll you do now, my blue-eyed son?
Oh, what’ll you do now, my darling young one?
I’m a-goin’ back out ’fore the rain starts a-fallin’
I’ll walk to the depths of the deepest black forest
Where the people are many and their hands are all empty
Where the pellets of poison are flooding their waters
Where the home in the valley meets the damp dirty prison
Where the executioner’s face is always well hidden
Where hunger is ugly, where souls are forgotten
Where black is the color, where none is the number

And I’ll tell it and think it and speak it and breathe it
And reflect it from the mountain so all souls can see it
Then I’ll stand on the ocean until I start sinkin’
But I’ll know my song well before I start singin’
And it’s a hard, it’s a hard, it’s a hard, it’s a hard
It’s a hard rain’s a-gonna fall


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