"Domino Sancto et in Christo Patri, Romanae pulcherrimo Ecclesiae Decori, totius Europae flaccentis augustissimo quasi cuidam Flori, egregio Speculatori, Theoria utpote divinae Castalitatis perito, ego, Bar-iona (vilis Columba), in Christo mitto Salutem." ~*~*~*~*~*~ Sancti Columbani, Epistula I ad Gregorium papae, AD 600
sabato 11 novembre 2023
lunedì 30 ottobre 2023
Lettera al Corriere del Ticino. La pubblicazione è stata rifiutata. Nota: il CdT non comunica le sue decisioni ai lettori, bisogna ingegnarsi per sapere che fine fanno le lettere non pubblicate.
CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE
Al Corriere del Ticino,
Lugano 1.10.2023
Buongiorno, vi scrivo per rettificare un’opinione da voi pubblicata il 28.09.2023. Si tratta di “La Chiesa svizzera ha annunciato cinque provvedimenti per prevenire gli abusi sessuali” di Marco Tonacini-Tami, “già redattore” del noto periodico «La Voce di Castagnola e del Ceresio». Tonacini-Tami nell’aprile 2023 era invece “già direttore” di «Voci nuove», nel luglio “già municipale di Porza” e nel febbraio dello stesso anno, sempre secondo il CdT, “già coordinatore del «Gruppo di preghiera Suor Gabriella Borgarino»”. Mah, chissà chi è?
La “Chiesa svizzera” che avrebbe annunciato i provvedimenti sono in realtà tre vescovi mentre in Svizzera ce ne sono nove, e alcuni dei provvedimenti sono unicamente dei desiderata di uno solo fra essi: che i preti si sposino e le donne diventino preti.
Vorrei ricordare al sig. Tonacini-Tami che la Chiesa non si riduce ai vescovi: la “Chiesa svizzera” sono anch’io, insieme a moltissimi altri. E la Chiesa svizzera è un’emergenza storicamente e geograficamente determinata della Chiesa cattolica. Perciò anche se tutti i vescovi approvassero e implementassero simili desiderata, questo non potrà mai far sì che la Chiesa cambi la sua natura.
I “provvedimenti” sono relativi allo studio dell’Università di Zurigo sugli abusi documentati all’interno della Chiesa negli ultimi 70 anni, commissionato dai vescovi stessi (qui i documenti).
Che i terribili fatti documentati – terribili anche per gli abusatori e chi li ha protetti – servano al Corriere del Ticino attraverso il sig. Tonacini-Tami per promuovere una campagna stampa il cui evidente scopo è distruggere la Chiesa che amo, è semplicemente criminale. Ho pesato attentamente questo aggettivo: già nel novembre 2020 avevate pubblicato una notizia relativa a un degnissimo prelato della Diocesi impacchettandola in una storia di sapore scandalistico (inventata di sana pianta: nel febbraio 2021 la Procuratrice pubblica decretò l’abbandono dell’accusa) senza alcuna ragione, se non quella di fare sensazione a spese della Chiesa.
L’accusa al vescovo Eugenio Corecco di aver distrutto dei documenti relativi a quei fatti è un’illazione alla quale il Corriere del Ticino ha dato ampio risalto (qui e qui), ma lo studio dell’Università di Zurigo non la afferma affatto perché si limita a costatare il fatto, riportando testimonianze discordanti.
Che questo fatto si sia svolto due anni dopo la morte di Corecco è stato riconosciuto da Mons. Nicola Zanini (cfr. “Abusi nella Chiesa, fu il vescovo Giuseppe Torti a decidere la distruzione dei documenti”, CdT. 14.9.2023 e per una volta il titolo corrisponde al contenuto), ma nello stesso articolo, il CdT dà voce a don Oliviero Bernasconi (nella foto sotto), il quale accusa Corecco a chiare lettere: «Seppi da altri che la “purificazione” - così don Bernasconi chiama l’eliminazione dei documenti - fu iniziata da monsignor Eugenio Corecco e finita da Torti, il quale era stato vicario generale dello stesso Corecco. Sicuramente fu un grosso errore, non riesco tuttora a capire perché lo fecero. In quegli anni, almeno così ricordo, emerse comunque un unico caso - conclude - io stesso andai in Procura a fare la denuncia, mentre il vescovo si recò a parlare con le famiglie.»
Che un fine giurista come Corecco abbia distrutto dei documenti comprovanti dei reati, contraddice tutto quello che io so di quest’uomo. Invece don Oliviero Bernasconi, che all’epoca della distruzione dei documenti rivestiva una responsabilità apicale, si chiama fuori in perfetta continuità con la copertura di abusi, dicendo di aver ignorato tutto.
Vi prego di voler ponderare con maggior prudenza i testi che pubblicate. Gli abusi si possono fare anche a mezzo stampa, come certamente ben sapete.
Vi saluto con viva cordialità,
Dr. Ida Soldini, Massagno
giovedì 12 ottobre 2023
Coperte calde per i rifugiati di Artsakh in Armenia: 85 CHF/EUR ciascuno. Teresa ne ha bisogno 1000
Teresa li ha già comprati. Chi vuole contribuire può versare sul conto del Germoglio:
Associazione il Germoglio TavushLugano Schweiz 6900
Nome della Banca: PostFinance SA
IBAN : CH29 0900 0000 6905 6959 0
Swift: POFICHBEXXX
I set di coperte:
sabato 30 settembre 2023
Finalmente un giudizio chiaro: la Santa Croce è la Verità di Dio, che trafigge l'intero universo verticalmente e orizzontalmente, abbraccia tutti i popoli dell'universo senza eccezioni
https://youtu.be/PCQcAW064TE?si=k8Yq_XCliyIcV6iG
Padre Alexander Shcherbanenko, sacerdote georgiano: predica in russo.
Qui una traduzione automatica corretta grazie a Teresa.
Per donazioni ai profughi armeni, servirsi pf. del Germoglio (https://www.germoglio.ch/) di Teresa Mkhitaryan. Arriva tutto.
Seguono foto ricevute da Teresa.
mercoledì 8 marzo 2023
giovedì 26 gennaio 2023
Pranzo armeno il 5 febbraio 2023 a Loverciano. Un evento epocale. Iscrivetevi e invitate, per favore.
Pranzo il 5 febbraio 2023 a Loverciano. Un evento epocale. Iscrivetevi e invitate, per favore.
Da: Teresa Mkhitaryan <terezamkh@gmail.com>
Date: Mer 25 Gen 2023, 12:51
Subject: Pranzo Armeno/ Scuole Domenicali/La Risposta al Dolore
To:
Carissimi , finalmente è pronto l’invito ufficiale al pranzo armeno.
Sarò molto felice di condividere con voi i profumi e gusti della mia Armenia, specialmente per una causa buona

Ci porteranno tre valigie di cose buone dall’Armenia, incluso il pane armeno- lavash, che è molto buono e molto particolare, tanto che è stato dichiarato patrimonio dell’umanità da Unesco.
Sarà quasi come se fossimo in Armenia . Quasi

Iscrizione fino ad esaurimento dei posti.
A presto
Buona giornata
lunedì 2 gennaio 2023
Ulteriore lettera a Papa Francesco sulla pubblicazione del discorso a CL del 15 ottobre 2022
Gradinata San Carlo 1
6900 Massagno, TI
Tel. +41 77 401 83 75
ida.soldini@gmail.com
Sua Santità Papa FrancescoResidenza Santa MartaPiazza Santa Marta00120 Città del Vaticano
Carissimo Santo Padre,
La ringrazio molto per aver fatto correggere la pubblicazione del testo del discorso all’udienza al movimento di Comunione e Liberazione dello scorso 15 ottobre. Glielo avevo segnalato con la mia lettera del 18 ottobre scorso. Mediteremo le Sue parole nei prossimi mesi ed era perciò importante che anche il testo scritto e pubblicato riflettesse la realtà. Bisogna che un dialogo vero e fecondo possa finalmente svilupparsi.
Devo tuttavia segnalarLe che nelle lingue diverse dall’italiano, lo stesso errore continua ad essere presente sul sito del Vaticano. Il testo francese ad esempio è il seguente:
E quello portoghese:
Segundo as palavras do padre Giussani, podemos afirmar que «este intercâmbio contínuo entre instituição e carisma é uma exigência irrenunciável da encarnação. Esta relação entre graça e liberdade não pode de modo algum ser pensada como alternativa dialética, como se a instituição não fosse o carisma e o carisma não precisasse da instituição. O carisma deve ser institucionalizado. E a instituição deve manter a dimensão carismática. No final, eles são a única realidade da Igreja. Seria porventura possível pensar no organismo humano sem o esqueleto que o sustém? Assim, é impensável que a Igreja viva sem instituição» (Id., Suplemento a Litterae Communionis-LC, n. 11/1985).
Solo il testo spagnolo, fra le lingue diverse dall’italiano, è stato corretto:
Con palabras de don Giussani podemos afirmar que «este continuo intercambio entre institución y carisma es una exigencia irrenunciable de la encarnación. De ninguna manera puede concebirse esta relación entre gracia y libertad en términos de alternativa dialéctica, como si la institución no fuera un carisma o el carisma no necesitara de la institución». Un carisma debe ser institucionalizado. Y una institución debe mantener la dimensión carismática. «Al final ellos son la única realidad de la Iglesia. ¿Acaso se podría pensar en el organismo humano sin el esqueleto que lo sostiene? Del mismo modo, es inconcebible que la Iglesia viva sin institución»
Restano errate perciò le pubblicazioni sul sito del Vaticano in inglese, francese e portoghese. Il Movimento ha corretto la pubblicazione del Suo discorso in tutte le lingue.
Don Giussani ha precisato proprio nel testo da Lei citato come si sviluppi il rapporto fra istituzione e carisma, e questo vale in modo del tutto analogo per la gerarchia episcopale come per i Movimenti al loro interno, perché nella Chiesa all’autorità – comunque istituita – compete il grave compito di rilevare e valorizzare la presenza dello Spirito Santo a partire dai suoi effetti, non certo di cercare – goffamente e spesso violentemente – di generarli, né tanto meno di pensare – insipientemente – di dirigerli. Diceva infatti: «La gerarchia non ha il monopolio dei carismi, ma possiede il carisma del discernimento e dell’ordinazione di tutti i carismi al bene comune della Chiesa.»
La correzione da parte dell’autorità e la limitazione della libertà dei fedeli in forza del diritto – a tutti i livelli della Chiesa – hanno entrambi lo scopo di rendere sempre più vivi e sempre più efficaci i doni dello Spirito, che tuttavia restano doni, non potendo in alcun modo essere appropriati da parte di nessuno. Restano la presenza efficace del Dio uni-trino nella storia. Senza questo, la proposta cristiana estingue il suo interesse. Ma grazie a Dio sappiamo che questo non può accadere.
Manderò anche questa lettera al Prof. Davide Prosperi e al Card. Kevin Farrell, pregandoli di rendere attenti i responsabili di questi punti fondamentali della loro opera di così grande responsabilità. Proprio questi garantiscono la verità del dialogo in corso e che il suo esito, come auspico, sia felice.
Con grandissimo affetto,
Ida