sabato 8 ottobre 2016

Benedetto XVI: che io viva con la coscienza che tutta la vita tende a questo incontro.

Da "Letzte Gespräche" di Benedetto XVI con Peter Seewald.

Sie sind nun, wie Sie das ausdrücken, in der letzten Lebensphase. Kann man sich auf den Tod vorbereiten?

Man muss es sogar, denke ich. Nicht in dem Sinne, dass man jetzt schon bestimmte Akte vollzieht, aber innerlich daraufhin lebt, dass man einmal ein letztes Examen vor Gott besteht. Dass man herausgeht aus dieser Welt und vor Ihm und vor den Heiligen und vor den Freunden und Nichtfreunden da sein wird. Dass man, sagen wir, die Endlichkeit dieses Lebens annimmt und innerlich darauf zugeht, vor Gottes Angesicht zu kommen.


Wie machen Sie das?

Einfach in meiner Meditation. Dass ich immer wieder daran denke, dass es zu Ende geht. Dass ich versuche, mich dafür einzurichten und, vor allem, mich präsent zu halten. Das Wichtige ist eigentlich nicht, dass ich mir das vorstelle, sondern dass ich in diesem Bewusstsein lebe, das ganze Leben geht auf eine Begegnung hin.  
Oggi lei vive, come si è espresso, l’ultima fase della sua vita. Ci si può preparare alla morte?

 Non solo si può, ma direi che si deve, penso. Non nel senso che si debba fare determinate cose, ma che la propria vita sia orientata secondo questa direzione, secondo questo traguardo: che ci sarà un ultimo esame da passare, quello di fronte a Dio. Che da questo mondo si uscirà per stare davanti a Lui, davanti ai santi, davanti agli amici e davanti ai non-amici. Si può dire accettando che questa vita ha una fine e interiormente ci si prepara a comparire davanti al volto di Dio.

E lei come fa?

Semplicemente, nella meditazione che faccio. Pensando al fatto che la fine verrà, pensandolo di frequente. E provando a prepararmi a questo e soprattutto ad essere presente a questo. Non importa tanto che io mi immagini come sarà, ma che io viva con la coscienza che tutta la vita tende a questo incontro.  


Bildergebnis für Priesterweihe vor 65 Jahren Benedikt