martedì 29 marzo 2016

Amico.

dal sito di CL.

«Vi ho chiamato amici» (Gv 15,15). Saluto di Julián Carrón all’inizio del Triduo pasquale di GS

Julián Carrón Saluto all’inizio del Triduo pasquale di GS, Rimini, 24 marzo 2016

Carissimi,
commuove che Gesù ci chiami amici.
Che cosa significa questo? Amico è uno che ama la mia vita, il mio compimento, la mia pienezza.
È questa pienezza che voglio, che attendo segretamente da quando il desiderio di felicità ha cominciato a balenare dentro di me.
Tuttavia, malgrado questo desiderio sia così impellente – ogni fibra del nostro essere lo grida −, che fatica assecondarlo nella vita quotidiana! 
A volte, infatti, ci sembra addirittura contro di noi, tanto è lancinante. 
Altre volte ci domandiamo se non sarebbe meglio per noi che non fosse così incalzante. 
Tutti sappiamo per esperienza che non è facile trovare chi vive all’altezza del proprio desiderio. Allo stesso modo sappiamo che senza la presenza di un amico grande ci arrenderemmo presto davanti alle urgenze della vita. 
È a questo punto che si rende palese il significato dell’amicizia di Gesù. Senza un amico come Gesù, che ci accompagna e ci sostiene, sarebbe quasi impossibile non gettare la spugna. 

Perciò comprendiamo la verità delle Sue parole: «Senza di me non potete fare nulla» (Gv 15,5); e allora Gli diciamo: «Senza di Te non possiamo fare nulla». 
È il Suo abbraccio che ci salva. Con Lui accanto la vita è diversa, più piena. Come Lo avranno percepito amico i discepoli per rispondere a Gesù, come ha fatto Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna» (Gv 6,68), Tu solo hai parole che riempiono la vita. 
In questo Anno Santo della misericordia e in questi giorni della Sua passione, morte e risurrezione, vi auguro che diventi sempre più vostra la domanda che sorge nel cuore di chi è raggiunto dal Suo sguardo amico: Chi sei tu, Cristo, chi sei tu che non possiamo fare a meno di Te, una volta che Ti abbiamo incontrato? 
Buona Pasqua! 
Il vostro amico Julián