venerdì 7 febbraio 2014

Gli universitari di Fribourg: l'aborto non è una questione privata, la vita non è una questione privata!

Ringrazio i ragazzi di Fribourg che si son presi la briga di proporre il loro pensiero, che si capisce essere stato meditato. Anche solo semplicemente questo piccolissimo gesto è un'attività del tutto rivoluzionaria. 

ABORTO: AL CUORE DEL PROBLEMA, L’EVIDENZA DIMENTICATA

Domenica 9 febbraio i votanti svizzeri saranno chiamati ad esprimersi su un'iniziativa popolare che si propone di escludere dalle prestazioni delle assicurazioni malattie il rimborso delle interruzioni di gravidanza. La proposta, pur nascendo dalla giusta preoccupazione di non partecipare al finanziamento di una pratica che si percepisce come inaccettabile, nella sua formulazione risulta per molti punti ambigua: l’aborto non è infatti un problema privato, bensì l’esito di una situazione drammatica, vissuta il più delle volte nella solitudine, dove il dramma non sta appena nella scelta di abortire, ma la precede.

Ma oggi l'indifferenza diffusa ha fatto dell’aborto una banale routine, tanto da essere concepito ai più come un normale sistema per evitare gravidanze indesiderate. L'iniziativa ha perciò il merito di riaprire il dibattito su di un istituto contrastato, a cui ci si è nel tempo assuefatti. Il cuore del problema è infatti un altro. Uno sguardo leale non può non  riconoscere che l'evidenza prima della realtà è che nessuna vita si è fatta da sola, che l'uomo- ogni uomo- prima non c'era  e ora c'è, che nessun uomo per quanto potente o pieno di successo si è dato la vita da solo. La vita in questo senso è un dato, che propriamente significa regalo. Il punto più alto della coscienza umana è il porsi seriamente di fronte a questa verità ineluttabile.

La pratica sistematica dell'aborto è la negazione di questo dato. È così vera l'affermazione di Papa Francesco «Il primo diritto di una persona umana è la sua vita». Ma questo è ragionevolmente vera non solo per i cristiani, ma per tutti gli uomini. Una società che approvi l'aborto odia ultimamente se stessa. È fondata sull'egoismo e sulla comodità personale: da una parte nella ricerca del piacere a corto termine deresponsabilizzato, dall’altra nella pretesa di decidere quale bambino debba o non debba vivere. Tale società è essenzialmente caratterizzata da una scarsa fiducia nel fatto che la vita dell’altro possa essere felice ed essere un bene per chi l’accoglie. Le conseguenze di questa visione sono sotto gli occhi di tutti nella grande crisi depressiva di cui soffre il continente europeo.

Per la sua natura di dono ogni singola vita umana è di per sé promessa ed ha una prospettiva ben aldilà di quanto uno sguardo fatalisticamente deterministico possa immaginare: ogni vita vale la pena, non spetta all'uomo decidere quale.

 UNIVERSITARI DI COMUNIONE LIBERAZIONE – FRIBOURG